STEFANO MARIO ZATTI LA FORMA DELLE PAROLE A cura di Robert Phillips e Matilde Nuzzo
Da sabato 26/11 a sabato 24/12/2022 gli spazi di Atipografia ospitano la mostra personale di Denis Riva dal titolo Limbo Incerto.
La mostra di Arcangelo Sassolino, Il vuoto senza misura, ad Atipografia fino al 24 Luglio
ECUMENE è ciò che rende abitabile la Terra, "la casa dove tutti viviamo", un abbraccio collettivo di fedi. In questo modo la preghiera, cifra comune delle opere di Zatti, diventa un modo per riempire la casa, darle un nome.
Assenza presenza luce ombra, questi sono i temi che dominano le tele di Juan Eugenio Ochoa. Atipografia si fa tela, veli trasparenti e indaco intervallano lo spazio come giochi pittorici e lo spettatore diventa presenza. Da qui, Juan Eugenio cambia supporto, la luce è trasparenza, l’ombra colore.
ATIPOGRAFIA presenta Stuart Franklin / Mark Power THE PERFECT TANNERY un progetto fotografico sulla nuova identità conciaria a cura di Elena Dal Molin e Lynda Scott da un progetto di Gaetano Castellini Curiel e Elena Dal Molin
Personale di Mirko Baricchi dal 9 giugno al 17 luglio 2016 negli spazi di Atipografia.
Giovedì 31 marzo 2016 inaugura Erranza, bipersonale di Elisa Bertaglia ed Enrica Casentini curata da Petra Cason Olivares negli spazi di Atipografia.
Sabato 6 febbraio 2016 inaugura Carte Sospese, personale di Denis Riva negli spazi di Atipografia.
Titolo ispirato dal primo degli argomenti di Zenone contro il movimento, un ragionamento di Martina Merlini e Alberonero all'interno dello spazio di Atipografia.
Tutto quello che abbiamo sempre desiderato. Consumato di baci
Mattia Bosco si cimenterà con i grandi temi della forma e della materia, assoluti protagonisti di questa mostra, nel tentativo di riscontrare una continuità o un contrasto tra la tangibilità delle cose e la nostra stessa corporeità.
Per Carlo Bernardini l’architettura preesistente non è mai una dimensione chiusa, finita, ma una realtà potenziale, ipotetica, con la quale instaurare accostamenti inattesi e suggestivi. Così le sue geometrie luminose penetrano il luogo e lo “fecondano”, proponendo un’estetica alternativa e una nuova modalità di relazione spaziale.
Il tema del tunnel, inteso come vortice in cui tutto avviene dopo e prima l’entrata e l'uscita, simbolo delle infinite possibilità dei significati, viene sviluppato attraverso un ricco percorso espositivo fino a creare una vera e propria mappatura, che trova la sua valenza infinita e nascosta nell'intimità dello spettatore.